In questo articolo chiariremo una volta per tutte, come poter fare per preparare un caffè in Moka a regola d’arte. A molti potrà sembrare un gioco da ragazzi, ma saper ricavare dalla caffettiera un buon caffè non sempre riesce al primo colpo. Vediamo quindi di capire per prima cosa, che tipo di caffettiera utilizzeremo. Com’è fatta una Moka?
Componenti e funzioni di una caffettiera di fama mondiale.
La Moka è la caffettiera che bene o male conoscono tutti oggigiorno. Che si parli di intenditori o di consumatori occasionali, il caffè con Moka almeno una volta nella vita lo hanno gustato tutti. C’è chi lo predilige ad altri e chi ne apprezza solo alcune qualità; tuttavia è indiscusso affermare che il risultato finale è quello di una bevanda dal gusto inconfondibile e dal sentore di unicità. Come fa la Moka a dar vita ad un tripudio di gusto tanto apprezzato?
La struttura.
La Moka si compone di ben tre pezzi principali, cinque se teniamo in considerazione separatamente anche gli elementi secondari. Scopriamoli subito nel dettaglio.
- Caldaia o Serbatoio.
- Filtro a imbuto.
- Guarnizione in gomma.
- Piastrina.
- Bricco.
Ogni componente, per logica, ha una sua funzione specifica. La Moka non potrebbe mai essere in grado di preparare anche il più semplice dei caffè senza uno di essi. Ma a cosa servono nel singolo?
- Caldaia o Serbatoio: Indispensabile per la raccolta dell’acqua. È qui che il processo di preparazione inizia.
- Filtro a imbuto: Si presenta con forma a imbuto. La sua superficie traforata consente al vapore, creatosi all’interno della caldaia, di passare agevolmente. Inoltre, è la parte centrale dove viene posizionato il caffè in polvere.
- Guarnizione di gomma: Come la parola stessa ci lascia intuire, si tratta di una guarnizione che favorisce un maggiore aggancio tra i due corpi principali. Caldaia e Bricco. Una buona guarnizione garantirà la sigillatura della vostra Moka impedendone fuoriuscite.
- Piastrina: Elemento separatore posto alla base del Bricco.
- Bricco: Componente finale che ha come scopo quello di contenere il caffè fuoriuscito dal (camino).
Ma come funziona la Moka?
Dopo aver visto più da vicino i vari elementi di cui si compone una Moka, sarebbe opportuno capirne il vero e proprio funzionamento. Non è insolito domandarsi cos’è che accade all’interno della nostra caffettiera. Oggi ne analizzeremo in brevi parole il processo di realizzazione.
Ecco cosa accade all’interno della caffettiera.
Tutto ha inizio una volta che la Moka sarà adagiata al di sopra di una fonte di calore. È proprio il calore che dà vita ad una serie di reazioni a catena che adesso andremo a scoprire passo dopo passo. Il calore, quindi, comincerà ad innalzare la temperatura dell’acqua all’interno della caldaia. Dopo poco l’acqua ormai condotta a 90° circa, produrrà vapore che, col passare del tempo, comincerà ad espandersi creando sempre più pressione. Tale pressione, costringerà parte dell’acqua rimasta all’interno della caldaia a salire lungo il beccuccio del filtro. Così facendo andrà a scontrarsi con la polvere di caffè che, mescolandosi con l’acqua, finirà per risalire dal camino posto dentro al bricco. L’ultima fase, è quella della raccolta del caffè ormai pronto da bere proprio all’interno del bricco. Sarà così che il processo avrà fine.
Ci sono modi giusti per fare un caffè di qualità con la Moka?
Da premettere che come in ogni altro contesto, anche ne preparare un caffè con la Moka bisognerebbe seguire degli accorgimenti che senza dubbio aiuteranno la nostra caffettiera a produrre un caffè decisamente più gradevole e degno di essere degustato con piacevolezza. Ecco alcuni consigli utili o direttive che miglioreranno il vostro caffè in Moka:
- Che acqua usare?
La scelta dell’acqua non è qualcosa da sottovalutare, anzi. L’ideale sarebbe preferire un’acqua a temperatura ambiente. Una temperatura già troppo alta dell’acqua avrà come conseguenza quella di estrarre aromi troppo amari dal vostro caffè. Questo renderà il sapore non dei migliori.
- Non fare arrivare l’acqua mai al di sopra della valvola di sicurezza.
Altro accorgimento molto importante è questo. Oltre che ad evitare che il vostro caffè risulti particolarmente acquoso, è buona regola rispettare questo punto poiché il ripetuto contatto tra acqua e valvola metterà a rischio la valvola stessa. Calcare e detriti saranno dietro l’angolo.
- Quantità di caffè.
La regola vuole che tra caffè e acqua ci sia sempre una proporzione ben precisa. Principalmente è sempre meglio non eccedere nel riempire il filtro, evitando la cosiddetta “montagnella” ma se vogliamo essere precisi, basterà tenere in conto questo; 1 grammo di caffè sarà proporzionato a 10 grammi d’acqua. Non potremo sbagliarci.
- Una fiamma non troppo alta.
Anche questo punto è fondamentale. Una fiamma troppo alta non estrarrà bene gli aromi del caffè. Di conseguenza meglio mantenersi su un fuoco medio.
- Si mescola sempre.
Una volta riversatosi all’interno del bricco, è buona regola non dimenticarsi di mescolare il caffè. Questo consentirà alla caffeina e agli aromi di distribuirsi al meglio.
- Non arrivare al gorgoglio.
Anche questo è un passo falso da non compiere. Il rischio è quello di rendere il vostro caffè più che amaro. Sarebbe opportuno lasciare il coperchio del bricco aperto così da evitare di aspettare troppo. Quindi fate alcune prove e imparate a capire ad occhio quando spegnere la fiamma.
Questi sono i modi migliori se si vuole preparare un caffè a casa con la Moka. A volte la chiave è quella di imparare dagli errori, metterci tanta buona volontà. Se siete amanti del caffè non potrete più farne a meno.