La qualità del caffè dipende non soltanto dal tipo di miscela, ma anche e soprattutto da vari processi a partire dalla raccolta, la conservazione, la tostatura e infine la preparazione.
Al mondo esistono numerose varietà di miscele. Di origine diversa e provenienti da località differenti, dalla loro origine, dal tipo di raccolta e dalla tostatura acquisiranno successivamente sapori e aromi caratteristici.
Le miscele di caffè più famose sono l’Arabica, la Robusta, Liberica e la Coffea Excelsa.
In linea di massima non esiste una miscela migliore o peggiore, ognuna ha le proprie caratteristiche e le proprie sfumature di gusto e aroma. La scelta, appurate le peculiarità, dipenderà da un fattore esclusivamente personale.
La miscela Arabica è tra le più consumate al mondo. Si presenta dal gusto delicato, aromatico e profumato. È allo stesso tempo dolce ma con toni tenui di acidità.
La miscela Robusta, ha un profumo ed un sapore intenso, deciso. Ha un aroma persistente e sentori di cioccolato. Adatto anche a chi ama particolarmente una buona consistenza di schiuma. Rende l’espresso cremoso.
Non può esserci una miscela migliore, in quanto entrambe hanno caratteristiche diverse e diversi aromi da gustare. Sono comunque entrambe di ottima qualità e se preparati bene, il caffè derivato sarà ugualmente degno di nota.
Il caffè macinato non è altro che il prodotto finale della macinatura del caffè in chicchi. Il macinato è di facile reperibilità nei supermercati ed è il più consumato per una questione di estrema praticità nella preparazione.
Per i più appassionati sarà preferibile a prescindere l’acquisto del caffè in chicchi, in quanto munendosi di un macina caffè è possibile ovviare alla macinatura in casa e fatta prima della preparazione del caffè. Anche i chicchi sono di facile reperibilità e sul mercato è presente una vasta scelta per tipologia, provenienza e metodi di tostatura.
Per macinare il caffè a casa, basterà acquistare un macina caffè. Esistono sia manuali che automatici. Alcuni incorporati sulle moderne macchine da caffè espresso risultano particolarmente comode e pratiche da utilizzare.
Quando si prepara il caffè, averne uno a disposizione macinato fresco poco prima, assicurerà alla vostra bevanda una carica aromatica maggiore, in quanto, le qualità dei chicchi appena sprigionate, non avranno avuto modo di disperdersi e quindi indebolirsi. Sarà un caffè più intenso e ricco di gusto e profumi. Adatto per i veri intenditori.
Per conservare al meglio il caffè macinato, sarà necessario procurarsi un recipiente o contenitore meglio a chiusura ermetica. La caratteristica principale che deve avere il contenitore è quella di essere asciutto e non trasparente. Preferite contenitori non troppo grandi così che l’aria non si accumuli in eccesso. Riponente il barattolo in un luogo asciutto né troppo caldo né troppo freddo. Meglio all’interno di una dispensa.
Il procedimento di conservazione dei chicchi di caffè è il medesimo per quello macinato. Ciò che è importante per non alterare gli aromi del caffè è di tenerlo alla larga dall’umidità e dalla luce. Fonti di calore sono da evitare così come sbalzi repentini e continui di temperatura che nuocerebbero a discapito di perdita di aroma e profumi.
Tra gli errori più comuni per conservare il caffè, si riscontra la conserva della miscela in polvere all’interno del frigorifero o del freezer. Questo può nuocere fortemente alla qualità del caffè, in quanto le temperature troppo rigide seccherebbero troppo il caffè. Altro errore comune è quello di inserire all’interno del barattolo pieno di caffè, bucce di mela o tappi di sughero. Questo si pensa aiuti la miscela a mantenere la giusta umidità, tuttavia è un pensiero errato, poiché non farebbe altro che contaminare gli aromi del caffè mixandoli con quello del suddetto oggetto messo a contatto.
Per quanto si pensi che nell’Arabica 100% ce ne sia una quantità notevole, in realtà è nella miscela Robusta che ne riscontriamo una presenza maggiore. Per l’esattezza pari al 2,5 e il 3%. Se vi piace un caffè particolarmente forte ed energetico questo potrebbe essere quello che fa al caso vostro.
Fermo restando che questo dipenderà soprattutto dallo stato di salute personale e se si hanno in atto delle patologie specifiche quali cardiache o gastrointestinali. La quantità massima indicata di consumo di caffè giornaliero è di 2-3. Tuttavia essendo un concentrato di caffeina sarebbe meglio evitare di eccedere così da scongiurare disturbi come gastrite o tachicardia.
Per fama la caffeina ha proprietà energizzanti. Migliora la capacità di riflessi, è un eccitante, ha un’azione analgesica e aumenta notevolmente la concentrazione. Le sue proprietà sono sfruttate anche dagli sportivi prima di un allenamento intenso. Ha note proprietà dimagranti.
Per quanto possa sorprendere, tra i più bevuti al mondo c’è il caffè all’americana, particolarmente diffuso non solo negli stati uniti ma in gran parte del Nord Europa. Subito dopo c’è il caffè Espresso, soprattutto diffuso in Italia.
I metodi di preparazione sono variegati e caratteristi per luogo di origine e diffusione. Tra i più comuni troviamo:
- Alla Turca.
- Con caffettiera a Stantuffo.
- Moka.
- Caffettiera all’Americana.
- Tramite macchinette per Espresso.
- Caffettiere con cialde e capsule.
- Caffettiera a filtro.
Tra i vari metodi, i più comuni sono all’Americana, Espresso e con Moka. Tuttavia altri metodi sono ugualmente noti e praticati. A volte un modo di preparare assume il ruolo di una vera e propria tradizione appartenente alla cultura di quel determinato popolo.
Per preparare il caffè all’Americana, sarà sufficiente munirsi della tipica macchinetta ideata per tale precisa modalità di preparazione. Facilmente reperibile sul mercato in quanto risulta estremamente utilizzata e apprezzata.
Il suo sistema di funzionamento è relativamente semplice. Basterà inserire l’acqua nell’apposito recipiente e poco dopo aggiungere il caffè macinato all’interno del filtro o in carta o in acciaio (migliore il secondo a discapito del precedente). Dopodiché basterà avviare l’accensione e la macchinetta, in automatico, filtrerà il tutto lasciando che si riversi il caffè pronto da gustare.
Molte persone, non particolarmente amanti del caffè forte e troppo concentrato, prediligono il caffè Americano in quanto risulta essere meno forte, più acquoso e dal sapore delicato. È un tipo di caffè adatto per essere sorseggiato a lungo alla pari di una qualsiasi altra bevanda.
Il caffè Espresso si presenta come un tipo di caffè più intenso, cremoso. Il caffè con Moka, invece, è meno denso e quasi assente di crema. Erroneamente si pensa sia meno carico di caffeina, ma questa è una credenza popolare sbagliata, in quanto Espresso e caffè in Moka risultano con uguale caffeina.
L’aspetto deve essere cremoso, non eccessivamente liquido, non deve avere un retrogusto eccessivamente amaro e neanche risultare “bruciato”.
L’Espresso per antonomasia, almeno per un concetto prettamente italiano, lo si consuma soprattutto al bar. L’utilizzo di macchinari professionali ne garantirà di certo qualità e gusto. Tuttavia oggigiorno è possibile preparare un buon espresso anche in casa, grazie all’utilizzo di macchinari con funzionamento in cialde o capsule.
Anche qui parliamo principalmente di gusti e preferenze. Essendo due tipologie di caffè differenti, non esiste un migliore o peggiore. Dipenderà tutto dal nostro concetto di caffè ideale e a quale possa avvicinarsi maggiormente. Pur considerando che entrambi hanno caratteristiche apprezzabili e uniche.
Per utilizzare al meglio la Moka, basterà riempire la caldaia d’acqua, versare il caffè in polvere all’interno del filtro e richiudere il tutto. In pochi minuti il caffè comincerà a fuoriuscire e sarà quindi pronto per essere versato nelle tazzine.
I componenti principali di una Moka sono:
- Caldaia.
- Filtro a imbuto traforato.
- Guarnizione in gomma.
- Piastrina.
- Bricco.
Sono molti gli accorgimenti da tenere presente quando si prepara il caffè con la Moka, e sono altrettanto parecchi gli errori da non fare se si vuole scongiurare di ottenere un pessimo risultato. Sarà bene evitare di mettere troppa acqua all’interno della caldaia. Ciò che otterremo sarà un caffè particolarmente acquoso. Non eccedere con le dosi di caffè da mettere sul filtro. Soprattutto evitare di compattarlo. Non fare attenzione alle condizioni dei vari componenti. Una caffettiera in stato non ottimale vi farà ottenere un caffè di qualità mediocre. Non mescolare il caffè all’interno del bricco una volta pronto. Questo accorgimento è importante se si vuole diffondere in modo omogeneo la caffeina e gli aromi del caffè. Far gorgogliare la caffettiera.
Ecco alcune semplici dritte per ottenere un caffè impeccabile con la vostra Moka:
- Utilizzate acqua da bere a temperatura ambiente: Questo garantirà un aumento graduale e corretto della temperatura.
- Non oltrepassate mai il livello della valvola di sicurezza: La quantità ideale di acqua da mettere nella Moka sarà regolata da questo piccolo elemento fondamentale. Fermatevi non appena l’acqua sfiorerà la valvola.
- Riempite il filtro di caffè in modo omogeneo e fate tre fori con uno stecchino: Meglio evitare di comprimere troppo il caffè in quanto si renderà difficoltoso il passaggio del vapore e si altererà il giusto processo.
- Preferite una fiamma dolce e non troppo aggressiva: Così facendo la temperatura salirà gradualmente e il caffè risulterà di una qualità finale migliore.
- Spegnete il fuoco prima di sentire gorgogliare la caffettiera: Eviterà al caffè di bruciarsi e di rilasciare aromi dal sentore più amaro. Non avrà un buon sapore.
- Operate per tutto il processo di preparazione con il coperchio del bricco aperto: In questo modo sarà più semplice tenere sotto controllo la fase finale e potrete capire quando sarà il momento opportuno per concludere la preparazione.
- Non dimenticate di mescolare per bene prima di servire il caffè: A volte è un gesto a cui non pensa nessuno, eppure è buona norma farlo in quanto gli aromi verranno diffusi in modo uniforme.
Il tempo di preparazione dipenderà essenzialmente dalla dimensione della caffettiera. Più sarà piccola meno tempo occorrerà per completare il processo, viceversa, con caffettiere di grandi dimensioni potrebbero occorrere anche dieci minuti abbondanti per un risultato di 3 o 4 tazze.
Il modo migliore per pulire una Moka è quello di utilizzare acqua calda ed evitare detersivi e altri prodotti simili che potrebbero danneggiarne la superficie. Andrà messa particolarmente cura sulla guarnizione e sulla valvola si sicurezza, in quanto è possibile che con l’usura si otturi provocando fastidiosi malfunzionamenti. Se volessimo detergere in modo più certosino, basterà utilizzare acqua e bicarbonato o aceto bianco.
Il rischio principale è quello di lasciare che si accumulino detriti di caffè vecchio e di calcare. Parti estremamente delicate come la valvola di sicurezza vanno mantenute pulite per bene, così da scongiurare malfunzionamenti della caffettiera.
Se sciaguratamente scordiamo di inserire l’acqua all’interno della caldaia della Moka, ciò che rischieremo dipenderà da quanto la caffettiera verrà esposta al calore della fiamma. Se sarà per poco, potremmo incappare in bruciature del rivestimento e ad un deterioramento precoce dei materiali. Se il tempo di esposizione sarà prolungato, il rischio è quello che la caffettiera esploda. Con una fiamma particolarmente alta, si potrebbe bruciare e deformare il manico causando la dispersione di odori sgradevoli.
Bisogna assicurarsi che tutti i componenti siano in una condizione ottimale. Per prima cosa sarebbe bene detergere la caffettiera per eliminare possibili residui e incrostazioni. Dopodiché prestare cura alla valvola di sicurezza e provvedere a spurgarla con un ago inserendolo nel foro e cercare così di liberarlo da una possibile ostruzione che ne impedisce il funzionamento.
Se la nostra caffettiera non riesce più a compiere il suo lavoro in modo efficiente, risulta notevolmente consumata e con evidenti bruciature alla base della caldaia, potrebbero essere i giusti segnali che stiano ad indicare che sia giunto il momento di pensare ad una sostituzione. Questo eviterà di rischiare non solo ulteriori deterioramenti, ma gioverà anche alla resa del caffè che con una caffettiera nuova non verrà compromessa in alcun modo.
Ci sono molti modi per ottenere del buon caffè in casa. Basterà munirsi della caffettiera giusta o di una particolare macchinetta per espresso. È possibile anche preparare del caffè con una semplice caffettiera a filtro o a stantuffo. Tutto dipenderà dal nostro gusto e dal tempo che vorremo impiegare per ottenere il risultato finale.
La differenza sostanziale sta nella predisposizione del macchinario. Possono essere o con cialda o con capsula. Il risultato è quello di un caffè espresso ugualmente buono. Ovviamente a cambiare sarà anche il procedimento in sé di preparazione.
Per quanto entrambe riescano a produrre una qualità ottimale del caffè, sarebbero da preferire le cialde, in quanto c’è un risparmio in fattore di materiali (sono costituite da due veli sottili di carta filtro) a differenza delle capsule. Sono più ecosostenibili ed è più semplice riciclarle. Costano essenzialmente meno ed hanno un’alta compatibilità con moltissimi modelli di macchine.
Per quanto si possa pensare che una tazzina valga l’altra non è propriamente così. La forma, così come il materiale, potranno permettervi di gustare il caffè in modo migliore. Se è per un espresso che ci poniamo il quesito? Sarà meglio utilizzare una tazzina stretta, spessa e in ceramica. Per un caffè con Moka andrà bene anche una tazzina poco più larga, mentre altri tipo di caffè come quello Americano che risultano particolarmente lunghi e acquosi, sarà meglio servirli su tazze più grandi e capienti.
La ceramica è preferibile per la capacità di mantenere il calore per un tempo più lungo. Grazie a ciò, sarà possibile degustare il nostro caffè senza la preoccupazione che si raffreddi in tempi brevi. Il vetro, al contrario, non riesce a far permanere il calore ma a livello estetico a volte è preferito su determinate preparazioni stratificate.
Se il classico espresso è un must indiscusso, a volte è bello gustare il caffè in modi differenti. Ecco alcune dele tipologie più comuni consumate al bar:
- Caffè ristretto.
- Lungo.
- Macchiato.
- Schiumato.
- Doppio.
- Con panna.
- Decaffeinato.
- Caffè Ginseng.
- Cappuccino.
- Mocaccino.
- Marocchino.
Se la quantità di caffeina presente nel caffè classico può procurare fastidi e non è indicato soprattutto per un fattore di salute, è meglio scegliere la miscela decaffeinata che presenta una quantità sensibilmente ridotta di caffeina. Attenzione, al contrario di quanto si possa pensare, il decaffeinato non è privato totalmente di caffeina. Cambia drasticamente la percentuale ma in minima parte sarà comunque presente. Anche il caffè Ginseng risulta essere una buona soluzione se non si vuole assumere dosi particolarmente elevate di caffeina.
Per quanto le dosi di caffeina siano nettamente inferiori, è tuttavia consigliabile non abusare con le quantità. In quanto un consumo eccessivo potrebbe causare gli stessi effetti collaterali del caffè classico. Quindi, tachicardia o problemi gastrointestinali come irritazioni e vere e proprie gastriti.
Tra i marchi più noti che si occupano della produzione di caffè o caffettiere troviamo aziende quali: Lavazza, Kimbo, Illy, Nespresso, Caffè Borbone, Caffè Vergnano, Pellini. Tali aziende sono considerate i leader nel settore e nella produzione di macchinette di uso casalingo per la preparazione del caffè. Sono sinonimo di qualità.
La caffettiera Moka più famosa e acquistata su territorio nazionale e non solo è quella di casa Bialetti. L’azienda vanta numerosi modelli e di varie misure per assicurare al consumatore un’ampia scelta. È nota per la sua robustezza e per la qualità dei materiali scelti. La forma per quanto venga preferita di norma quella classica, è stata rivisitata in molti modelli ugualmente apprezzati sul mercato.
Le caffettiere di tipologia Moka, principalmente vengono costruite o in Acciaio o in Alluminio. L’alluminio si presenta più robusto, resistente, pesante e facile da pulire in quanto risulta durare meglio nel tempo. L’alluminio ha il vantaggio di essere leggero e più economico, tuttavia non vanta una buona robustezza e con l’usura subisce più il deterioramento dei componenti principali, soprattutto di caldaia e bricco.