Non pecco di presunzione nel ritenere che, anche il più inesperto in cucina, sappia “mettere su un caffè” con una moka.
Tuttavia, quando si parla di caffettiera napoletana, il discorso è ben diverso.
Le motivazioni sono piuttosto semplici: prima di tutto, è innegabile che questo genere di caffettiera sia maggiormente diffusa in Campania e in tutto il centro sud d’Italia che, non a caso, sono i luoghi dove si apprezza il caffè espresso migliore. Al di fuori di questi confini geografici, è difficile che in una cucina una napoletana abbia preso il posto di una moka.
In secondo luogo, le modalità di preparazione del caffè con questo genere di caffettiera sono piuttosto oscure e mal spiegate.
Cerchiamo di capire insieme come fare ad realizzare un ottimo caffè con questo storico strumento.
Breve storia di una cuccumella
Il primo prototipo di caffettiera per percolazione è stato ideato dal francese Morize, il quale aveva concepito che la realizzazione del caffè dovesse avvenire in modo diverso che dalla semplice infusione e teorizzò per primo la caffettiera a ribaltamento. L’aveva immaginata in rame o ceramica e in Europa non ebbe molto riscontro.
La caffettiera così realizzata, che prese il nome di cuccumella, si diffuse rapidamente nelle case degli Italiani e sopravvivendo per oltre 200 anni fino a noi.
Composizione e struttura della cuccumella
La caffettiera è costituita da cinque elementi fondamentali:
- un serbatoio dell’acqua, dotato di manico laterale, con un piccolissimo foro posizionato in alto, su di un lato. Apparentemente ha la stessa funzione della caldaia della moka, ma non arriva a così alte temperature;
- il contenitore della bevanda, ovvero il serbatoio che raccoglie il caffè. S’incastra sul serbatoio dell’acqua ed ha un beccuccio che inizialmente voltato verso il basso. Anch’esso, come il serbatoio dell’acqua, ha un manico laterale;
- la capsula che contiene la polvere, aperta da un lato e con l’altro lato forato che consente il passaggio dell’acqua e che s’incastra dentro il serbatoio dell’acqua, avvitandosi al filtro;
- il filtro, che va avvitato al contenitore della polvere.E’ il pezzo che trattiene la polvere del caffè;
- il coperchio con manico, che serve per chiudere il serbatoio della bevanda
Come preparare un buon caffè alla napoletana
Preparare il caffè con questo pezzo di storia italiana, è forse più difficile a scriversi che a farsi.
- Come prima cosa riempiamo il serbatoio con acqua, fino a rasentare il forellino per lo sfiato del vapore.
- Poi sistemiamo la polvere di caffè nella capsula: è consigliabile acquistare una polvere dalla grana leggermente più grossolana, rispetto alla moka.
- E’ presente una filettatura sulla sommità della capsula: avvitiamo il filtro a questa e incastriamo la capsula al serbatoio dell’acqua.
- Incastriamo il serbatoio dell’acqua a quello della bevanda, facendo attenzione a che i due manici laterali siano in corrispondenza l’uno dell’altro.
- A questo punto, siamo pronti per mettere sul fornello la caffettiera, a fiamma moderata; quando sentiamo un sibilo, significa che l’acqua è giunta alla temperatura giusta e che dobbiamo capovolgere la cuccuma: l’acqua per effetto della gravità attraverserà il filtro. Dobbiamo solo attendere qualche minuto.
- Non ci resterà che capovolgere nuovamente la caffettiera, per versare nelle tazzine la bevanda realizzata.
Teniamo presente che l’intera procedura si aggira intorno ai 10 minuti. D’altro canto, un tempo si diceva che le cose fatte con lentezza sono le cose fatte meglio!
Le caratteristiche del caffè preparato con la caffettiera napoletana
Ci sono delle notevoli differenze tra il caffè preparato con questa caffettiera ed il caffè preparato con la moka, date ovviamente dal tipo di sistema di erogazione: la cuccuma non fa uso della pressione del vapore, ma solo sulla forza di gravità.
Il caffè della cucumella ha un sapore intenso, aromatico, rotondo. Per niente simile al gusto di quello che siamo abituati a gustare con la moka.
Per godersi al meglio il caffè con la cuccuma, è preferibile non solo utilizzare una macinatura più grossa ma anche acquistare i grani e macinare la dose nel momento in cui verrà preparato, in modo tale che il caffè mantenga il suo profumo per maggiore tempo.
I modelli più moderni
Dopo un periodo buio, la cuccumella è stata riscoperta non solo dagli amanti del caffè, ma anche dai designer. Esistono dei bellissimi modelli in acciaio inossidabile dal look minimal, che oltre ad essere dell validissime caffettiere sono anche pezzi di design da esposizione.
Ne esistono di differenti dimensioni, alcuni esemplari sono delle bellissime caffettiere a 6 tazze. Indubbiamente, le più deliziose, sono le cuccumelle da una tazza: oltre ad essere piacevoli alla vista, sono anche salva spazio.
Inoltre la cuccuma è bella anche così: un po’ ammaccata, un po’ opaca, come la si vedeva nei film in bianco e nero di Totò.