Di modi per far caffè al giorno d’oggi ne conosciamo a bizzeffe. Che si voglia consumare al bar o comodamente a casa, sarà possibile districarsi su un’infinita scelta di preparazioni differenti e con relativi differenti risultati. In questo articolo ci concentreremo in particolare su tre specifici caffettiere utilizzate prettamente in casa. La Moka, e le caffettiere con capsule e cialde. Vediamone subito le caratteristiche principali.
La Moka. Intramontabile caffettiera dal caffè unico e inimitabile.
Come accennato precedenza, oggi parleremo anche di questa tipica caffettiera dal sentore tutto italiano. Le sue origini risalgono agli anni trenta del secolo scorso e tutt’oggi è considerata da molti la caffettiera per antonomasia. Alcuni accaniti consumatori di caffè la ritengono uno degli strumenti meglio realizzati per l’elaborazione di un caffè dalle caratteristiche uniche. La sua struttura è costituita principalmente da cinque componenti principali: Caldaia; Filtro a imbuto; Guarnizione in gomma; Piastrina; Bricco. Il materiale di costruzione può variare tra due in particolare. Acciaio e Alluminio.
- Acciaio: Garantisce alla Moka una robustezza maggiore e una praticità nella manutenzione e relativo lavaggio. Più resistente al deterioramento. Tuttavia risulta avere un costo maggiore e un tempo di riscaldamento superiore.
- Alluminio: Materiale più leggero ed economico. Scelto principalmente per la prima caratteristica citata. Si presenta meno compatto e più esposto al deterioramento. Più difficile da pulire.
Detto ciò, è il caso di sottolineare per sommi capi, il funzionamento stesso di questa particolare caffettiera. Ciò di cui avremo bisogno sarà:
- Caffè in polvere
- Acqua.
Una volta muniti di tutto l’occorrente, assicuriamoci di prendere la caldaia e di riempirla con acqua possibilmente a temperatura ambiente e non troppo dura. Attenzione a non oltrepassare il livello corretto, ovvero manteniamoci sempre al di sotto della valvola di sicurezza. Riempita la caldaia, premuriamoci di adagiarvi sopra il filtro a imbuto e mettervi all’interno il caffè in polvere. Considerate l’orlo del filtro il limite massimo. Non compattate né tantomeno pressate il caffè. Lasciate che sia omogeneo e ben distribuito. Poi sarà la volta di chiudere la Moka con il bricco. Prima di farlo, verificate lo stato della guarnizione. Una guarnizione in cattivo stato potrebbe provocare fuoriuscite di liquido indesiderato. A questo punto saremo pronti per avviare la preparazione effettiva del nostro caffè.
Un caffè alla Moka passo dopo passo.
Ecco il procedimento step by step:
- Adagiate la caffettiera al di sopra di una fonte di calore
- Questo farà sì che l’acqua all’interno della caldaia cominci ad accrescere la propria temperatura.
- Raggiunta quella di ebollizione, si produrrà vapore e relativa pressione dentro alla caldaia.
- La pressione, espandendosi, costringerà l’acqua attraverso la spinta causata dal vapore, a risalire lungo il filtro.
- Si scontrerà così col caffè.
- La risalita del mix tra acqua e caffè si concluderà riversandosi all’interno del bricco per merito di un elemento chiamato camino. Un tubicino metallico forato alla cima..
- Il caffè, conclusosi tale processo, sarà pronto per essere mescolato e servito.
Abbiamo visto che preparare un caffè con la Moka è abbastanza pratico e veloce, ma gli altri due metodi come funzionano? Sono migliori? Scopriamo quello che c’è da sapere.
L’alternativa alla Moka. Il caffè in capsule e cialde.
Nei tempi moderni, ciò che più conta tra le altre cose è la rapidità e il risparmio di tempo che possiamo guadagnare in modi sempre differenti. Per quanto riguarda la preparazione del caffè, una rivoluzione per il consumo casalingo, è stata la nascita e lo sviluppo inarrestabile di macchinari in grado di preparare caffè rapidi e di qualità attraverso l’utilizzo di capsule e cialde pronte all’uso. Ma di che stiamo parlando con esattezza?
L’Espresso direttamente a casa.
Per quanto la Moka risulti essere il metodo più tradizionale e diffuso per preparare caffè a casa, molti consumatori al giorno d’oggi prediligono l’utilizzo di macchinette elettroniche con cialde e capsule, poiché sembrano essere, intuitive, veloci e performanti sotto molti punti di vista. Ma come funzionano? E in cosa differiscono dal caffè con Moka?
Caffettiera a capsule.
Questa particolare macchinetta è estremamente diffusa per la sua praticità. Principalmente di tre tipi: Manuale, Semiautomatica o Automatica. L’ultima risulta essere scelta anche per una questione di costo competitivo e di maggior facilità di utilizzo. Modalità di funzionamento:
- Per prima cosa verrà riempito il serbatoio con acqua fino al limite imposto.
- Successivamente inserita la capsula colma di caffè. (contenitore prevalentemente di alluminio)
- Degli aghi predisposti perforeranno la capsula così da permettere all’acqua in precedenza riscaldata alla temperatura di 85° circa, di entrare a contatto col caffè alla giusta pressione.
- A processo finito, la capsula verrà espulsa automaticamente in un vano apposito e i nostro caffè sarà pronto da gustare.
Caffettiera a cialde.
Anche questa tipologia è estremamente diffusa in commercio. Scopriamone in breve il suo funzionamento:
- Un costante e preciso getto d’acqua attraversa la cialda posta sul vano apposito. (prevalentemente di carta)
- A fine processo, il caffè sgorgherà dall’erogatore grazie alla giusta pressione.
- Una volta pronto, la cialda andrà eliminata manualmente.
C’è una scelta migliore delle altre?
No, è tutta questione di gusto come si suol dire. Il risultato finale dipende da una serie di fattori che differiscono per caratteristiche in base alla tipologia di macchinette. Chiaramente se il nostro gusto si orienta più su un caffè Espresso e intenso, la scelta non potrà ricadere che sulle caffettiere a cialde o a capsule. Ma se siamo amanti della tradizionale Moka e del suo caffè unico e inimitabile, non potremo che regolarci di conseguenza. Buon caffè a tutti!